Da venerdì 7 gennaio a domenica 9 gennaio andrà in scena il fuori stagione “Viaggio in Sardegna – Una Sardina in Continente”. In scena Stefania Masala, accompagnata dalla chitarra di Giovanni Martinelli e diretta da Patrick Rossi Gastaldi.
“Viaggio in Sardegna – Una Sardina in continente” è un viaggio semi-serio nell’isola dei Sardi, vista con gli occhi dei grandi intellettuali europei che la “scoprirono” a partire dall’800 fino ai giorni nostri, nato su commissione della manifestazione Sardinia Moving Arts organizzata dall’Associazione Musicare di Nuoro con la direzione artistica di Cristiano Porqueddu. Il titolo è tratto dall’omonimo “resoconto di viaggio” di Alberto La Marmora del 1826 e dall’opera pittorica omonima di Roberto del Fabbro.
Sul testo dello spettacolo Franco Cordelli ha scritto: “Questo “Viaggio in Sardegna” è fisico e mentale, geografico e sentimentale, musicale e letterario, teatrale. Scandito in sei soste, approda alla Terra, all’Umanità, all’Ebbrezza, alla Pietra, alla Lingua, al Canto, per poi congedarsi da noi. Aggiungo, io, due soste, in verità ci sono ma non sono dichiarate: Corpo e Ambiente. Un viaggio nell’animo sardo in un ambiente antico e selvaggio che appare come una gigantesca Moby Dick. Il senso di questo “Viaggio” sta nella sua partenza (“Ero soffocata dalla mitologia sarda, dal senso di frustrazione di chi cerca di farsi amare colmando di doni il visitatore saltuario, sperando con l’accogliere di essere accolto”) e, tra la partenza e l’arrivo, il “Viaggio” è attraversato dalla solitudine (“solitudine come condizione dell’anima”). Una solitudine che ricorda i versi di una poesia della Dickinson: “Forse sarei più sola senza la mia solitudine”. Direi più una solitudine dello smarrimento: quell’essere in un luogo non volendoci stare e volerci stare quando si è già lontani.
Uno smarrimento e al contempo una consapevolezza che troviamo nella lettera che Gramsci scrive al fratello per sostenere la sua onorabilità e rettitudine. “Sono in carcere per ragioni politiche, non per ragioni di onorabilità”. Smarrimento che fa da bussola a Masala per risalire alle sue origini (nascita, carattere, solitudine). Per non smarrirsi si affida alle mappe di altri naviganti; su tutti Vittorini, Lawrence, Gramsci, Ledda.
“Ho abbandonato la Sardegna. Sono scappata per non restarne prigioniera. Lei però non ha abbandonato me: ho ritrovato tante cose delle mie origini, della mia famiglia e dei miei affetti, perfino del mio carattere, perdendomi tra le pagine di questi autori – dice Stefania Masala – Viaggio in Sardegna è un testo che rispecchia le mie malinconie, i miei slanci, la voglia di essere “diversa”, facendomi scoprire di essere invece più “sarda” di quanto avessi immaginato. L’isola è il labirinto dal quale ho cercato di scappare, portandolo infine dentro di me, per sempre”.
Luciano Erittu e Franco Marras, consulenti d’immagine e fondatori di “Fle’m Lab”, hanno realizzato per la protagonista uno smoking “in stile sardo” che, richiamandosi agli stilemi dei costumi tradizionali, sarà l’elemento caratterizzante l’aspetto estetico dello spettacolo.
Viaggio in Sardegna – Una Sardina in Continente ha debuttato a Londra il 3 novembre 2021 presso il Toulouse Lautrec Jazz Club. Il testo dello spettacolo è stato pubblicato, unitamente alle musiche originali e alla traduzione a fronte in inglese dalla casa editrice canadese “Les Productions d’Oz” nel mese di ottobre 2021.
La registrazione integrale del monologo unitamente alla parte musicale (interpretata da Cristiano Porqueddu) è parte integrante del cofanetto di 4 CD intitolato Portrait of Sardinia che include tutte le opere scritte da alcuni dei maggiori autori del panorama internazionale contemporaneo. Il cofanetto è distribuito, dalla casa discografica olandese “Brilliant Classics” in 40 paesi in formato fisico e digitale attraverso tutte le piattaforme streaming esistenti.
“Viaggiare in Sardegna con Stefania è stato molto utile e istruttivo. Stefania è piena di amore e di passione per le sue antiche pietre ed affetti contemporanei. Ma allo stesso tempo è sospettosa a volte amara e delusa. Mettere insieme questi stati d’animo è stato per me un lavoro pieno di dolci trappole e riflessioni. Come amare senza essere né feriti né rancorosi ed ancor meno abbandonati?” (Patrick Rossi Gastaldi).
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