Aperte le iscrizioni al laboratorio intensivo “Recitare in versi – L’Olimpiade di Pietro Metastasio” condotto dai docenti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” Massimiliano Farau e Joana Estebanell.
Per candidarsi è necessario inviare due foto (una in primo piano e una a figura intera) e il curriculum artistico a ipensieridellaltrove@gmail.com ENTRO MERCOLEDÌ 5 LUGLIO.
ORARIO | 10-14:30 |
DURATA | Dal 10 al 14 luglio |
GIORNI | Dal lunedì al venerdì |
COSTO | 230 € |
Di seguito la presentazione del laboratorio nelle parole dei docenti:
“Questo laboratorio è pensato per avvicinare giovani attori ad una delle questioni più delicate e potenzialmente intimidatorie che un interprete inesperto possa affrontare: recitare il teatro in versi. Un’infinità di pregiudizi, preconcetti e “spauracchi” tendono a frapporsi fra l’attore e una sua risposta istintiva ad un materiale così altamente formalizzato; in realtà, però, l’acquisizione di pochi principi e strumenti consente facilmente di cominciare a sentire il verso non come un minaccioso apparato di forme e regole a cui sottomettersi, ma come una serie perfettamente organizzata di suggestivi e liberatori spunti interpretativi, come un potente “alleato” dell’attore nella costruzione dell’azione, dei rapporti e del personaggio.
Il testo di riferimento sarà L’Olimpiade di Pietro Metastasio: una teorema raffinatissimo, insieme lieve e toccante, sul rapporto fra amicizia e amore, passione e lealtà.
Celeberrimo in tutta Europa fra i suoi contemporanei, Pietro Trapassi, in arte Pietro Metastasio, è autore di innumerevoli libretti d’opera messi in musica dai massimi talenti del suo secolo, da Pergolesi a Gluck, da Vivaldi a Haydn.
Quello che più colpisce nei suoi libretti non è tanto l’innegabile perfezione formale e strutturale, quanto la toccante pulsazione umana che li permea e che sembra sgorgare con grande immediatezza da quella che lui steso individua come la sua essenziale dote di poeta: “una naturale docilità… del cuore ad investirsi facilmente delle varie umane passioni che si vogliono in altri eccitare”. I suoi eroi somigliano a persone qualunque, strabordanti di emozioni, confuse, a volte perse nel “gioco dei sentimenti analizzati e resi attivi, tormentati nelle spire della perplessità, delle esitazioni, dei rimorsi” come ha scritto il grande critico Walter Binni.
L’opera di Metastasio rappresenta un progetto drammaturgico altissimo che individua nel rapporto fra parola e canto il luogo cruciale in cui si gioca la possibilità di raccontare scenicamente l’esperienza umana.
Il laboratorio nasce dalla volontà di ripensare a questo grande disegno fuori dall’ambito specialistico della lirica, con il duplice intento di verificare l’autonomia e la tenuta della scrittura metastasiana alla prova di una messa in scena con attori (che Metastasio stesso contemplava come possibilità) e, per converso, di mettere un gruppo di giovani attori a confronto con l’alta disciplina espressiva postulata da questa scrittura. I partecipanti lavoreranno su scene del testo e affronteranno anche su brani cantati: il canto sarà concepito soprattutto come forma di training, mirato alla scoperta e all’esplorazione delle potenzialità espressive della propria voce.”
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